Sono le reti che hanno la funzione di radere il fondo raccogliendo nella porzione terminale della rete (sacco, manica) tutto quello che si trova su di esso o vi si smuove a breve distanza e che con l'aiuto di pareti laterali, che convergono verso il sacco, si limita e gradatamente si raccoglie.
Le pareti, che in pesca formano due ali cadenti verticalmente, sono di lunghezza variabile, secondo la rete, ma sempre notevole, costituite da maglie di dimensioni sempre minori, a misura che si avvicinano al sacco, che solitamente è di forma conica, a fondo cieco, di lunghezza variabile e di maglia assai fitta. Quando la rete è in forza, il sacco si mantiene aperto per l'azione discordante dei sugheri e dei piombi. La rete a strascico tipo è la Paranza; altre sono la Cocchia (Veneto), la Tartana (Venezia), il Tartanone o Tartarone, la Sciabica, il Carpasfoglie, l' Ostreghera, la Mussoliera, l' Angamo.
Le reti a strascico adoperate dai motopescherecci hanno forma simile a quella delle paranze; l'ampiezza della parte compresa tra il sacco e la bocca è pero' aumentata per quasi tutta la sua lunghezza da una striscia, detta Tassello, fatta con maglie più larghe di quelle vicine e con lezzino più robusto, per diminuirne il deterioramento causa il continuo sfregamento. Esse sono inoltre munite di due tavoloni, detti Divergenti, i quali hanno lo scopo di divaricare i due cavi e le bande della rete, e, quindi, di tenere aperta l'ampia bocca. I divergenti vengono fissati ciascuno per ogni calamento e formano il tratto di unione fra il cavo di canapa che fa capo alla rete e il cavo di acciaio che fa capo al verricello, e distano dalla rete di circa 150 o 160 metri, mantenendosi verticali nella massa dell'acqua.